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Liceo Regina Margerita Salerno, i docenti alzano la voce: i nostri studenti non sono di serie B Primo piano zonarcs 

Liceo Regina Margerita Salerno, i docenti alzano la voce: i nostri studenti non sono di serie B

 

Lettera aperta: il liceo Regina Margherita di Salerno risponde!
“Di nuovo schiacciati, di nuovo ignorati, di nuovo merce di scambio! I docenti del
Liceo Regina Margherita dicono basta! I nostri sono studenti come tutti gli altri, con
lo stesso diritto allo studio, con le stesse possibilità di scelta, con le stesse
opportunità. I lavoratori della nostra scuola hanno uguali diritti degli altri, lavorare in un ambiente sicuro, sereno, nel rispetto della loro dignità. Per questo oggi
rispondiamo a tutte le menzogne messe in campo per farci passare da avventurieri,
gestori incapaci, sfruttatori disonesti che approfittano di ogni opportunità per
incomprensibili mire espansionistiche su di un bene che, a differenza di altri,
sappiamo pienamente non essere proprietà privata bensì dello Stato che noi
semplicemente e con coscienza serviamo e tuteliamo attraverso l’attenzione costante
nei confronti dei nostri ragazzi, il futuro di tutti quanti noi. E rispondiamo soltanto
oggi a narrazioni infamanti e diffamanti non perché spaventati bensì perché alla
richiesta in parola da parte dell’Ente Provincia di collaborare per una giusta
soluzione, abbiamo risposto con il silenzio mediatico per non alimentare sterili
polemiche che potevano distrarre dall’obiettivo che ritenevamo comune: rendere
giustizia ai nostri studenti. E per noi, la parola data conta! Il carico è, però, diventato
insopportabile; il cumulo di fango che ci viene gettato addosso rischia – o forse ha
come finalità- di farci affondare, insieme alle famiglie e agli studenti che hanno
riposto la loro fiducia in questa scuola, da sempre distintasi sul territorio per le sue
iniziative civili e sociali, per l’attenzione all’inclusione, per l’apertura alla novità in
continuità con il mandato affidatoci. Siamo sì in stato di sofferenza, perché non ci è
dato modo di lavorare come dovremmo per assenza di spazi, aule promesse,
millantate e mai consegnate. Si legge sul Mattino del 16 settembre che dalla
Provincia si comunica che gli spazi ci sono, che le aule necessarie sono state
consegnate lasciando ipotizzare chissà quale interesse ad occupare le aule presso il
Genovesi-Da Vinci, costringendo i docenti a dividersi tra due plessi e gli alunni a
separarsi da quello che è comunque il cuore di tutte le attività della scuola. Si legge
come dichiarazione del consigliere provinciale delegato all’istruzione Martino
D’Onofrio che “numeri alla mano, tutti gli iscritti al Regina Margherita possono
svolgere le lezioni all’interno del loro istituto, abbiamo fatto tutte le verifiche del
caso”. Quando? E dove sono questi spazi? Inoltre, a proposito di numeri, di che
stiamo parlando? Continua l’articolista Infantino: “In base ai dati in possesso della
Provincia il Regina Margherita presenta numeri in calo al contrario del Genovesi che
invece negli ultimi anni ne ha guadagnati”. Ben lieti dell’incremento dell’IIS
Genovesi- Da Vinci, siamo in grado di smentire il calo del nostro liceo che
quest’anno torna a superare la quota di 1000 iscritti-per la precisione 1020 – a fronte
dei 962 che ci vengono attribuiti. Non è possibile che il dato corretto non sia noto alla
Provincia. E allora, a che gioco stiamo giocando? È ora di scoprire le carte e
smetterla con le menzogne. Se l’intento è cancellare questa istituzione dalla città, che
si abbia almeno il coraggio di dirlo chiaramente senza gettare su di noi la
responsabilità di tale evento. Il Regina Margherita forse non riuscirà a salvare la
propria storia, ma continuerà a lottare perché almeno si possa salvare la verità!”, scrivono  i docenti del Liceo Regina Margherita

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